RIPETERE GLI STESSI ERRORI
Dalla guerra dei 100 anni a quella dei 100 secondi. Non credo durerebbe di più una guerra nucleare. Coi mezzi che abbiamo, un qualunque conflitto diventa un’assurdità.
Quando oltre tre anni fa scoppiò quello russo-ucraino, Mentana, per far vedere ch’era un giornalista “aperto” anche alle ragioni del “nemico”, faceva vedere, ogni tanto, degli spezzoni, debitamente tradotti, di talk-show russi, in cui il conduttore, con molta enfasi, diceva che gli inglesi dovevano stare più calmi, poiché i sottomarini russi erano in grado di far scoppiare col nucleare dei maremoti con onde così alte da sommergere l’isola interamente. Come se fosse la mitica Atlantide.
Naturalmente Mentana, e il suo consigliere filo-americano, Dario Fabbri, avevano buon gioco nel prenderlo in giro.
Poi però abbiamo visto com’è finita. Non sono i russi che rubano i chip alle lavatrici degli ucraini per condurre una guerra elettronica, ma sono i soldati ucraini che stanno perdendo ¼ della loro nazione.
Tuttavia, anche supponendo che quella minaccia fosse solo una spacconata da bar, chi, a distanza di oltre 3 anni, avrebbe ancora il coraggio di riderci sopra? In presenza di un gigantesco arsenale atomico chi ha voglia di verificare che un’intimidazione è una semplice battuta spiritosa?
Sinceramente parlando mi aspetterei il contrario, e cioè che i russi contro l’anglosfera non si limitino a usare droni di tutti i tipi, missili ipersonici, bombardieri strategici, caccia di ultima generazione, ma anche satelliti militari. Questo perché sono convinto che i russi, visto che vengono colpiti soprattutto grazie all’intelligence satellitare, stiano escogitando qualcosa per superarci anche in questo campo. Imparano in fretta dai loro errori. Invece per noi occidentali vale il detto di Oscar Wilde: “Esperienza, il nome che gli uomini riservano alla loro capacità di ripetere gli stessi errori”.
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