NEWS del 17 maggio 2025
Il British International Institute for Strategic Studies (affiliato a grandi aziende del settore della difesa) ha pubblicato un rapporto dal titolo: “Difendere l’Europa senza gli Stati Uniti: costi e conseguenze”.
In pratica la UE e il Regno Unito dovrebbero spendere un trilione di dollari in 25 anni, portando la quota del PIL al 3% (che in alcuni Paesi è già stata raggiunta: Polonia 4,12%; Estonia 3,43%; Lettonia 3,15% e Grecia 3,08%. Perché poi la Grecia debba spendere così tanto, visto che fino a ieri piangeva grande miseria, lo sa solo il padreterno).
Il problema maggiore però resterebbe quello di come sostituire i 128.000 soldati americani con tutto il loro equipaggiamento e hardware militare, che potrebbero essere ritirati dall’Europa entro il 2027. Si pensa di colmare il gap facendo ricorso ai migranti! Stai a vedere che, sulla base di questo scenario, si favorirà l’ingresso dei migranti nella UE a condizione che si arruolino nelle forze armate.
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Il capo della delegazione russa ai negoziati russo-ucraini di Istanbul, Vladimir Medinsky, ha ricordato che “Chi dice che prima serve una tregua e poi i negoziati, non conosce la storia. Come disse Napoleone, nella storia guerra e negoziati vanno sempre di pari passo”. Poi ha precisato una cosa ancora più scomoda per la dirigenza ucraina: “Abbiamo combattuto contro la Svezia per 21 anni. Per quanto tempo siete pronti a combattere voi? E Pietro il Grande sapete chi l’ha finanziato? L’Inghilterra e la Francia. La Svezia sarebbe ancora una grande potenza oggi se non fosse stato per quella guerra”.
A me sembrano frasi che non lasciano margini di trattativa. O la situazione Kiev l’accetta così com’è, o finirà anche peggio. Putin aveva già detto nel giugno 2024 quali erano le sue condizioni per un cessate il fuoco e l'avvio dei negoziati: “Le truppe ucraine devono essere completamente ritirate dall'intero territorio amministrativo di queste regioni: Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporižžja. Non appena Kiev dichiarerà di essere pronta a tale decisione e notificherà ufficialmente il rifiuto del progetto di adesione alla NATO, da parte nostra seguirà immediatamente l'ordine di cessare il fuoco e di avviare i negoziati”.
Al momento l’unica cosa concreta decisa è stata lo scambio alla pari dei prigionieri. L’altra, che forse per la diplomazia è ancora più concreta, è la decisione di proseguire i negoziati. Il che non è poco, considerando che i Paesi della UE più importanti non ne vogliono sapere. Sarebbe davvero il colmo che Kiev accettasse d’arrendersi, mentre la UE pretende che la guerra vada avanti sino all’ultimo ucraino. Zelensky verrebbe considerato un traditore e cercherebbero di fargliela pagare. Anche perché agli europei è già costato una montagna di soldi, lo svuotamento degli arsenali, e in più costerebbe la reputazione politica e la rinuncia agli affari economici.
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