La smart city di Hebron
Dal 1997 Hebron (Cisgiordania) è divisa in due settori: H1 (corrisponde all’80% della città ed è gestito dai palestinesi) e H2 (comprende la città vecchia ed è sotto controllo israeliano).
A Hebron i palestinesi vivono una specie di apartheid automatizzato tramite le tecnologia di riconoscimento facciale, chiamata Red Wolf. Il tutto avviene al checkpoint 56, una sorta di barriera di ferro con due tornelli e 24 dispositivi audiovisivi di sorveglianza di massa, puntati verso l’esterno, mentre altri 10 sono puntati verso l’interno. Fotografano di continuo.
Quando un palestinese entra nel posto di blocco, viene tenuto bloccato lì, mentre le telecamere scrutano il suo volto; viene scattata una foto e, se il sistema la riconosce, il soggetto può passare, altrimenti viene arrestato per ulteriori accertamenti.
Questo sistema è nato per controllare esclusivamente gli oltre 30.000 palestinesi residenti nel settore H2. Infatti i circa 800 coloni usano strade diverse, senza checkpoint.
Il militare israeliano ha inoltre sempre a disposizione un’app chiamata Blue Wolf, che può utilizzare con lo smartphone, in quanto attinge a un medesimo database (Wolf Pack).
Le informazioni del database non riguardano solo la scansione del volto, ma anche i documenti d’identità, varie caratteristiche fisiologiche e/o comportamentali (biometria), numeri di targhe, la storia familiare, i dati sull’istruzione, i contatti sociali; vi è anche un punteggio relativo alla pericolosità del soggetto. I soldati sono liberi di aggiungere tutte le informazioni che vogliono.
Se ci pensiamo Hebron è una specie di smart city, che i sionisti giustificano coi soliti pretesti della sicurezza e della lotta al terrorismo. Il fatto stesso di essere “palestinese” è considerato un pericolo potenziale.
Israele si vanta di avere strumenti così sofisticati ed efficaci, anche perché li vende all’estero. È qui evidente che i palestinesi vengono usati come cavie da laboratorio. A questi livelli non conviene neppure cacciarli o sterminarli. Il processo di colonizzazione e quindi di disumanizzazione è già compiuto. E ulteriori progressi tecnologici possono sempre essere fatti.
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