29 apr 2025

 

NEWS del 29 aprile 2025


Kim Jong-un ha descritto la partecipazione dei soldati nordcoreani ai combattimenti nella regione di Kursk come una “missione sacra”. A Pyongyang verrà eretto un monumento in loro onore.

Qui bisognerebbe chiarire che non erano “mercenari”, come quelli che assolda Kiev per combattere i russi. Infatti erano stati inviati in conformità con le disposizioni del Trattato di partenariato strategico globale tra le due nazioni.

Ci rendiamo conto di questo cosa vuol dire? Primo: la Russia non vuole mercenari che combattano per sé; secondo: i nordcoreani non hanno combattuto in Ucraina ma in un territorio russo occupato dagli ucraini (criticarli per questo, da parte dell’occidente, non ha senso); terzo: quando sono “globali” gli accordi di “partenariato strategico” includono una piena intesa militare; quarto: l’intesa prevede un aiuto reciproco di tipo militare, quando uno dei due Paesi viene attaccato da Paesi terzi; quinto: l’aiuto non viene concesso automaticamente, ma va richiesto in caso di necessità (cioè non ha l’automatismo tipico della NATO, che toglie ai governi alleati il diritto di poter decidere se intervenire o meno quanto un loro Stato viene attaccato).

Scommettiamo che questo stesso trattato verrà firmato anche dall’Iran? E che, finita la guerra in Ucraina con una Russia vittoriosa, molti altri Stati chiederanno di fare la stessa cosa?

Qui bisogna mettersi bene in testa una verità piuttosto evidente: la Russia di Putin non è l’URSS stalinista. Non ha alcun interesse a esportare il cosiddetto “socialismo reale”, non vuole porsi come potenza ideologica. Potrà non piacere ai cultori del “socialismo scientifico”, ma in questo momento sta cercando di far capire che la democrazia potrebbe essere realizzata semplicemente avendo un minimo di “buon senso” e di “razionalità”. Che poi, se sulla base di tali valori sarà davvero possibile realizzare la democrazia, sarà la storia a deciderlo. Ma in questo momento è infinitamente di più di quanto l’occidente collettivo ha da offrire.


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Le maggiori banche russe sanzionate hanno creato un sistema di compensazione denominato “Chinese Track”. Praticamente servirà per ridurre la visibilità delle transazioni finanziarie con la Cina agli occhi delle autorità di regolamentazione occidentali, diminuendo drasticamente il rischio di sanzioni secondarie.

Forse non ci rendiamo bene conto che tutte le sanzioni occidentali stanno diventando un’occasione per creare un sistema commerciale e finanziario del tutto indipendente dai circuiti e meccanismi occidentali. Basta avere la volontà di farlo, e Cina e Russia non hanno problemi di sorta, e tutto funziona perfettamente.

Prima le migliaia di sanzioni alla Russia, ora le tariffe daziarie iperboliche alla Cina: ogni giorno che passa si ha sempre più l’impressione che noi occidentali siamo assolutamente ridicoli. L’esibizione muscolare della nostra potenza somiglia a quella dei palestrati che assumono steroidi anabolizzanti. Non solo, ma tutto quello che facciamo si ritorce inevitabilmente e pesantemente contro i nostri stessi interessi. Il bello è che l’economia capitalistica l’abbiamo inventata noi, non i russi o i cinesi.

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